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Settembre
23 Settembre 2025

TWEN­TY SEVEN SPRINGS — TO GET TO KNOW MY FATHER

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3 min

Testo a cura di Fede­ri­ca Erco­li­ni

Twen­ty seven springs di Giu­lia Meni­cuc­ci nasce da un’urgenza inti­ma e per­so­na­le per poi aprir­si a un respi­ro uni­ver­sa­le. È un’arte che sce­glie la len­tez­za in un mon­do che acce­le­ra, che sca­va nel­la memo­ria per­so­na­le per apri­re var­chi col­let­ti­vi, che risco­pre il pas­sa­to per osser­va­re un nuo­vo futu­ro.
Twen­ty seven springs è il tem­po che Giu­lia ha impie­ga­to per ini­zia­re a cono­sce­re suo padre: ven­ti­set­te pri­ma­ve­re per tro­va­re il corag­gio di por­re doman­de, di lasciar­si guar­da­re, di espor­si e acco­glie­re fram­men­ti di vita.

Il pro­get­to pren­de for­ma nel giar­di­no di fami­glia, un luo­go intri­so di assen­ze e radi­ci invi­si­bi­li: lì l’artista ha cam­mi­na­to a pie­di nudi attra­ver­so le sta­gio­ni, osser­van­do il muta­re del­le pian­te e del­la pro­pria pel­le, cer­can­do nei rami e nei cespu­gli sto­rie mai rac­con­ta­te. In que­sto spa­zio sospe­so, dove affon­da­no le radi­ci del­la fami­glia pater­na mai cono­sciu­ta, pren­de avvio un len­to gio­co a nascon­di­no con il pas­sa­to.

A ven­ti­set­te anni, Giu­lia avvia una cor­ri­spon­den­za via email con suo padre. Le paro­le diven­ta­no pon­ti e la foto­gra­fia un ter­re­no neu­tro dove incon­trar­si: scri­vo­no, posa­no, si osser­va­no, con­di­vi­den­do il silen­zio come par­te del lin­guag­gio. Le imma­gi­ni sono quie­te e deli­ca­te, segna­te da un gesto ricor­ren­te — sali­re insie­me sull’ultimo albe­ro di pesco pian­ta­to da suo non­no, al fon­do del giar­di­no — che diven­ta sim­bo­lo di memo­ria e rina­sci­ta, pun­to d’incontro tra distan­za e desi­de­rio di vici­nan­za.

La mostra è un viag­gio immer­si­vo che si dispie­ga len­ta­men­te, richie­den­do al visi­ta­to­re lo stes­so tem­po che Giu­lia ha dovu­to con­ce­der­si per attra­ver­sa­re la sua sto­ria. Si ini­zia con la dif­fi­col­tà ad aprir­si, con fram­men­ti di let­te­re, email, cia­no­ti­pie e video che rac­con­ta­no la ten­sio­ne dei pri­mi pas­si. Poi, a poco a poco, le imma­gi­ni si fan­no più inti­me, i sen­ti­men­ti affio­ra­no, la vul­ne­ra­bi­li­tà tra­boc­ca e chie­de tem­po per esse­re ascol­ta­ta. Solo immer­gen­do­si con len­tez­za, lascian­do­si attra­ver­sa­re dal­le ope­re, si può per­ce­pi­re il pas­sag­gio dal­la distan­za al dia­lo­go, fino a un’apertura nuo­va e con­sa­pe­vo­le. 

Twen­ty seven springs non è solo la sto­ria di un rap­por­to da rico­strui­re, ma un invi­to uni­ver­sa­le a pren­der­si tem­po: per cono­scer­si, per guar­dar­si dav­ve­ro, per lascia­re che l’arte diven­ti un mez­zo poten­te per affron­ta­re la vita, col­ma­re i silen­zi e tra­sfor­mar­li in lega­mi.

🗓 9.10.2025 — 16.10.2025 

wee­kend 10:00 — 19:00 // wee­k­days 12:00 — 19:00

📍MAG­MA — Fuci­na crea­ti­va: Vil­la Baro­ni, via­le Gio­suè Car­duc­ci, 577, 55100, Luc­ca

Con il soste­gno di Cesvot Tosca­na e Fran­ce­sco Lastruc­ci

Acces­so riser­va­to ai soci AICS, con la pos­si­bi­li­tà di tes­se­ra­men­to in loco.

Il pro­gram­ma com­ple­to ve lo sve­lia­mo pre­stis­si­mo, resta­te con noi.

Per qual­sia­si infor­ma­zio­ne o delu­ci­da­zio­ne con­tat­ta­ci all’in­di­riz­zo mail info@atmanjournal.it //

IG: atman_journal

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