Testo a cura di Federica Ercolini
Twenty seven springs di Giulia Menicucci nasce da un’urgenza intima e personale per poi aprirsi a un respiro universale. È un’arte che sceglie la lentezza in un mondo che accelera, che scava nella memoria personale per aprire varchi collettivi, che riscopre il passato per osservare un nuovo futuro.
Twenty seven springs è il tempo che Giulia ha impiegato per iniziare a conoscere suo padre: ventisette primavere per trovare il coraggio di porre domande, di lasciarsi guardare, di esporsi e accogliere frammenti di vita.
Il progetto prende forma nel giardino di famiglia, un luogo intriso di assenze e radici invisibili: lì l’artista ha camminato a piedi nudi attraverso le stagioni, osservando il mutare delle piante e della propria pelle, cercando nei rami e nei cespugli storie mai raccontate. In questo spazio sospeso, dove affondano le radici della famiglia paterna mai conosciuta, prende avvio un lento gioco a nascondino con il passato.
A ventisette anni, Giulia avvia una corrispondenza via email con suo padre. Le parole diventano ponti e la fotografia un terreno neutro dove incontrarsi: scrivono, posano, si osservano, condividendo il silenzio come parte del linguaggio. Le immagini sono quiete e delicate, segnate da un gesto ricorrente — salire insieme sull’ultimo albero di pesco piantato da suo nonno, al fondo del giardino — che diventa simbolo di memoria e rinascita, punto d’incontro tra distanza e desiderio di vicinanza.
La mostra è un viaggio immersivo che si dispiega lentamente, richiedendo al visitatore lo stesso tempo che Giulia ha dovuto concedersi per attraversare la sua storia. Si inizia con la difficoltà ad aprirsi, con frammenti di lettere, email, cianotipie e video che raccontano la tensione dei primi passi. Poi, a poco a poco, le immagini si fanno più intime, i sentimenti affiorano, la vulnerabilità trabocca e chiede tempo per essere ascoltata. Solo immergendosi con lentezza, lasciandosi attraversare dalle opere, si può percepire il passaggio dalla distanza al dialogo, fino a un’apertura nuova e consapevole.
Twenty seven springs non è solo la storia di un rapporto da ricostruire, ma un invito universale a prendersi tempo: per conoscersi, per guardarsi davvero, per lasciare che l’arte diventi un mezzo potente per affrontare la vita, colmare i silenzi e trasformarli in legami.
🗓 9.10.2025 — 16.10.2025
weekend 10:00 — 19:00 // weekdays 12:00 — 19:00
📍MAGMA — Fucina creativa: Villa Baroni, viale Giosuè Carducci, 577, 55100, Lucca
Con il sostegno di Cesvot Toscana e Francesco Lastrucci
Accesso riservato ai soci AICS, con la possibilità di tesseramento in loco.
Il programma completo ve lo sveliamo prestissimo, restate con noi.
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