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Ottobre
30 Ottobre 2023

SIGNAL

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Signal esplo­ra il con­cet­to di «pos­si­bi­li­tà», inte­so come “carat­te­ri­sti­ca di ciò che può esi­ste­re, rea­liz­zar­si, avve­ni­re”. L’obiettivo di que­sto pro­get­to foto­gra­fi­co è infat­ti rac­con­ta­re la sen­sa­zio­ne del­la ricer­ca con­ti­nua, ma non costan­te, di quei gio­va­ni adul­ti che ten­ta­no di tro­va­re un segnale.Ci tro­via­mo nel ven­tu­ne­si­mo seco­lo e vivia­mo in una socie­tà dove le auto­mo­bi­li sono diven­ta­te un pro­lun­ga­men­to del nostro movi­men­to, l’architettura diven­ta sem­pre più omo­ge­nea in tut­to il glo­bo e gli uni­ci ani­ma­li sel­va­ti­ci che rie­sco­no a vive­re nel­le cit­tà con gli uomi­ni sono rima­sti gli uccel­li, per­ché dota­ti di ali.

Que­sta, Byung-Chul Han, la defi­ni­sce la “socie­tà del­la pre­sta­zio­ne”. Un mon­do in cui ogni indi­vi­duo si pone degli obbiet­ti­vi e mira all’autodeterminazione, dispo­nen­do di mol­te­pli­ci mez­zi a dispo­si­zio­ne e nume­ro­se oppor­tu­ni­tà. Così l’individuo, non essen­do sot­to­mes­so ad alcu­no se non a sé stes­so, si ritro­va ad esse­re sia la pro­pria vit­ti­ma che il pro­prio car­ne­fi­ce. L’eccesso di posi­ti­vi­tà lo met­te di fron­te a sen­sa­zio­ni con­tra­stan­ti, ponen­do­lo in con­ti­nua oscil­la­zio­ne tra entu­sia­smo e ango­scia. Di fron­te a ciò, non sapen­do dove diri­ger­si, egli “diven­ta irre­quie­to e si aggi­ra di qua e di là”, cer­can­do una con­nes­sio­ne, un segna­le, un qual­co­sa che rima­ne anco­ra igno­to. Il sog­get­to di pre­sta­zio­ne può sen­tir­si libe­ro di muo­ver­si, ma nel tra­git­to da un luo­go all’altro, come lui, anche il con­te­sto che lo cir­con­da cam­bie­rà for­ma.

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