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Marzo
25 Marzo 2024

ISO­LA MADRE

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ll foto­gra­fo Mar­co Far­mal­li e il suo obiet­ti­vo si distri­ca­no fra le pie­tre anti­chis­si­me, le case popo­la­ri e gli angu­sti vico­li che non vedo­no mai la luce del sole del­la Cit­tà Vec­chia di Taran­to. Il quar­tie­re, così come Orti­gia a Sira­cu­sa, è sepa­ra­to dal resto del­la cit­tà da un pon­te ed entran­do­vi sem­bra d’immergersi in un mon­do a par­te.

Negli ulti­mi anni, mol­to si è par­la­to del­la rina­sci­ta del­la Cit­tà Vec­chia in cui alcu­ni sta­bi­li veni­va­no offer­ti alla sim­bo­li­ca cifra di 1 euro. Fon­da­ta nel 706 a.C., la Cit­tà Vec­chia dopo l’Unità d’Italia costi­tui­sce il luo­go dove ope­rai, miti­li­col­to­ri, sca­ri­ca­to­ri di por­to e arti­gia­ni risie­de­va­no. Dagli anni ‘50 inve­ce il quar­tie­re è sta­to vit­ti­ma di una dia­spo­ra ver­so i quar­tie­ri peri­fe­ri­ci e oggi è carat­te­riz­za­ta da uno sta­to di abban­do­no e gen­tri­fi­ca­zio­ne: i ser­vi­zi essen­zia­li e le atti­vi­tà com­mer­cia­li sono scom­par­si, sosti­tui­ti dai loun­ge bar e dai B&B. La per­ce­zio­ne del­la Cit­tà Vec­chia da par­te del­la comu­ni­tà taran­ti­na è quel­la di una sor­ta di pro­ble­ma socia­le, di con­se­guen­za il tes­su­to socia­le del­la Cit­tà Vec­chia è vit­ti­ma di pre­giu­di­zi più che por­ta­to­re dell’identità anti­ca del­la cit­tà.

Il pro­get­to foto­gra­fi­co nasce da un epi­so­dio acca­du­to in una scuo­la media nel­la Cit­tà Vec­chia: dopo aver vin­to una bor­sa di stu­dio, la clas­se ha deci­so di uti­liz­za­re il pre­mio per visi­ta­re la Cit­tà Nuo­va, che si tro­va appe­na al di là del pon­te infat­ti dei mol­ti ragaz­zi che vivo­no nel bor­go anti­co di Taran­to, alcu­ni non ne sono mai usci­ti.

Que­sto epi­so­dio ha spin­to Mar­co Far­mal­li a chie­der­si: dove si tro­va il limi­te tra con­fi­na­men­to e radi­ca­men­to?

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