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Giugno
13 Giugno 2024

ECCE­TE­RA POD­CA­ST #5

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L’uo­mo e la don­na duran­te la loro sto­ria evo­lu­ti­va si sono ser­vi­ti di qua­si 7 mila spe­cie di pian­te per nutrir­si, curar­si e vestir­si. Per non par­la­re del­le cen­ti­na­ia o per meglio dire miglia­ia di varie­tà entro ogni spe­cie. Duran­te il XIX seco­lo negli Sta­ti Uni­ti d’A­me­ri­ca i con­ta­di­ni cono­sce­va­no cir­ca 7000 varie­tà di mele, e nel­le risa­ie del­l’In­dia vi era­no cir­ca 20 mila varie­tà di riso. Oggi usia­mo sol­tan­to cir­ca 30 spe­cie vege­ta­li, di cui prin­ci­pal­men­te: fru­men­to, riso e gran­tur­co. Gran par­te del­la bio­di­ver­si­tà è anda­ta per­du­ta per sem­pre.
Come sia­mo arri­va­ti a que­sto?
Ce lo rac­con­ta­no Ste­fa­nia Gran­do e Sal­va­to­re Cec­ca­rel­li, inter­vi­sta­ti da Ada­mo Mastran­ge­lo per il nostro Pod­ca­st Ecce­te­ra in onda su Spo­ti­fy. “Il seme del­la bio­di­ver­si­tà” lo tro­vi anche in video su You­tu­be.

 

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